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Diario di un viaggio in Bognogna, Francia

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“Il nostro viaggio in Borgogna è iniziato a Digione, una città elegante che profuma di storia e di mostarda, con le sue case signorili, i tetti scuri e le insegne dorate che raccontano un passato ricco e raffinato. Passeggiando nel centro storico, tra palazzi rinascimentali e botteghe tradizionali, abbiamo respirato quell’atmosfera sobria e colta che caratterizza tutta la regione. Ogni angolo sembrava sussurrare antiche storie di duchi, mercanti e pellegrini di passaggio.

Proseguendo verso sud, siamo arrivati a Vézelay, un borgo arroccato che domina le colline circostanti come un piccolo faro di pietra. La basilica di Sainte-Madeleine, imponente e luminosa, ci ha accolti con la sua calma millenaria: un luogo dove si percepisce la forza della spiritualità e il peso del tempo. Uscendo dal portale principale, lo sguardo spaziava su un paesaggio morbido, quasi dipinto ad acquerello.

Poi è stata la volta della Route des Grands Crus, un susseguirsi di vigne ordinate e villaggi dove il vino non è solo un prodotto, ma una vera cultura. Percorrere questa strada è stato come entrare nel cuore più autentico della Borgogna: colline ricamate di filari, muretti in pietra e piccole cantine che invitano alla scoperta. Ogni nome letto sulle insegne – Gevrey-Chambertin, Nuits-Saint-Georges, Pommard – evocava un racconto, un profumo, una tradizione tramandata nei secoli.

A Beaune, capitale del vino borgognone, ci siamo lasciati incantare dall’Hôtel-Dieu, con il suo tetto policromo che brilla come una tessitura preziosa. Le stradine strette, le enoteche accoglienti e l’aria vivace del mercato hanno reso la sosta ancora più piacevole. Era facile sentirsi parte di un mondo semplice e raffinato allo stesso tempo.

Il viaggio è proseguito verso Mâcon, dove il ritmo si fa più dolce e il paesaggio più morbido. Le passeggiate lungo il Saona e i vicoli tranquilli del centro ci hanno regalato una sensazione di serenità, come se la città volesse accogliere il viaggiatore e invitarlo a rallentare. A pochi chilometri, l’abbazia di Cluny ci ha riportati al Medioevo, con la grandiosità del suo passato ancora percepibile tra i resti imponenti dell’antica abbazia benedettina.

Lasciando la Borgogna, abbiamo avuto la sensazione di aver attraversato un territorio che vive in equilibrio perfetto tra cultura, paesaggio e gusto. Un viaggio dal sapore delicato, proprio come i vini che nascono da queste colline, e che continua a risuonare in noi come un’eco armoniosa e senza tempo”.

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